La ventiquattresima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo, “Inarrestabile è la notte”, si è conclusa con grande partecipazione ed entusiasmo. Il festival serale ha animato i luoghi tradizionali di Arzo – la piazza, le corti, il giardino e le vie – con spettacoli, incontri, musica e danze.

 

Un sentito ringraziamento a tutte le artiste, gli artisti, le spettatrici, gli spettatori e a tuttə coloro che hanno collaborato, rendendo speciale questa edizione.

 

Vi aspettiamo alla prossima edizione, dal 21 al 24 agosto 2025.

 

Nell’attesa, vi ricordiamo la possibilità di iscrivervi alla newsletter e l’importanza di associarvi, un contributo per il festival sempre più prezioso: è possibile diventare sociə del Festival versando un importo minimo di fr. 50.—, sul conto corrente postale intestato a Associazione Festival di narrazione (maggiori info).

#bassavelocità
vite in viaggio sui treni regionali

Bernardino Bonzani

25.08.2024 20:30

di e con Bernardino Bonzani

direzione musicale di Antonella Talamonti

regia di Monica Morini

una produzione Teatro dell'Orsa

Adulti

Arzo - Corte Solari

Durata: 65'

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 Se sul treno ti siedi al contrario

con la testa girata di là

vedi meno la vita che viene

vedi meglio la vita che va.

Vivian Lamarque

da Poesie 1972-2002, Mondadori, 2002

  Cosa vuol dire viaggiare a bassa velocità? Scovare storie nelle pieghe del tempo, intercettare vite invisibili. Dall’Emilia al Lazio, dalle Marche alla Puglia, dalla Toscana alla Calabria, un affresco di voci che abbraccia l’Italia, un viaggio che si dipana dentro l’ascolto e la ricerca fatta sui treni regionali italiani.

Sul treno gli incontri sono fatti di visi, corpi, suoni. I dialetti, i colori delle voci, l’espressività musicale delle parole scambiate, cambiano all’interno degli scompartimenti secondo l’itinerario. La musica non può prescindere da questa ricchezza tutta italiana, fatta di culture diverse conviventi nel raggio di un centinaio di chilometri. Il canto di tradizione orale, la canzone popolare d’autore, affiorano tra il rumore dei treni e le parole del narratore; canti che vengono da lontano, mormorati, intimi, che portano paesaggi dell’anima.

Prendiamo treni ad alta velocità per risparmiare tempo e arrivare presto alla meta, abbiamo navigatori che disegnano per noi il percorso. In un viaggio a bassa velocità non solo sei disposto a perdere tempo e orientamento, ma a riorientare la percezione che hai degli altri, del mondo, di cosa conta davvero.

Un doppio binario gioca sulla velocità e lentezza come lente di ingrandimento del sentire, segue il profilo dei personaggi e il flusso di pensieri evocati dai canti regionali come grande serbatoio di oralità. Questo fa il corpo narrante in scena, non restituisce solo la traiettoria di un viaggio, si fa gesto e voce delle vite degli altri, diventa custode e aedo contemporaneo.

L’autore interprete Bernardino Bonzani ha costruito lo spettacolo raccogliendo, nell’arco di molti mesi, storie di persone incontrate durante lunghi viaggi sui treni regionali in tutta Italia.

Sono stato mosso dal desiderio di recuperare la dimensione relazionale e sociale del viaggio, quella che ti fa accorgere che intorno a te c’è un’umanità. Quando ho iniziato a fare i primi viaggi a bassa velocità sui treni regionali ad ascoltare le vite degli altri, avevamo da poco debuttato con lo spettacolo Saluti dalla Terra. Quel lavoro e tutta la sua ricerca precedente, ha segnato per noi una presa di coscienza ecologista e ambientalista importante. In questa visione, vivere con lentezza prende anche un valore politico. Forse la dobbiamo riconsiderare per contrastare il modo dissennato in cui gli esseri umani stanno sfruttando il pianeta fino a renderlo invivibile.(…) I miei viaggi sono stati determinati soprattutto dalle coincidenze, e non solo perché stava nelle regole non avere un percorso predefinito e delle tappe decise, ma perché era proprio nell’incontro inaspettato che si generava nuovo senso, nuove tappe, nuove fermate. Ho girato l’Italia dalla Puglia alle Marche, dalla Calabria alla Toscana, ciò che gli incontri mi hanno portato è la straordinarietà nella quotidianità.

                                                                                                                           Bernardino Bonzani

 

INARRESTABILE È LA NOTTE, COME UN TRENO PIENO DI CANTI